Sun A-Lee Gennaro Angelino Elena Ducu Cristoforo Elefante Vincenzo Ridolfini Giuseppe Salvatore Fumio Sasaki Roberto Scarioni Gregg Simpson
L’esposizione collettiva Ars in Milan allestita presso la nostra galleria, vuole essere un omaggio, da parte del Movimento Culturale Ars di Roma, alla città lombarda, alla sua storia e alla sua importanza culturale.
La Mediolanum romana è divenuta nel corso dei secoli capitale dell’Impero Romano d’Occidente, del Ducato dei Visconti nel Rinascimento, del Regno Lombardo-Veneto e poi del Regno d’Italia. Città cosmopolita, è oggi la capitale italiana della moda e del design, ma anche dell’editoria e della musica. È inoltre il maggiore mercato finanziario d’Italia e vanta una prestigiosa università. Anche per quanto riguarda l’arte contemporanea è sicuramente la città più internazionale del nostro territorio.
L’evento è curato da Elena Ducu presidente del Movimento Culturale Ars che organizza e allestisce esposizioni internazionali in prestigiosi spazi istituzionali e privati italiani ed esteri. Tra le più importanti: Bruges 2011 – I Colori dal Mondo allestita nella Sala Garemijn di Bruges (Belgio); 2011: Il Ritorno del Nucleare presso la Galleria La Pigna di Roma; Astratto e Informale a Roma nel 2012, presso la Galleria Pentart; Le intense emozioni dei colori ad Utrecht (Olanda), presso la Grachten Gallerie; I Colori dal Mondo a Bruges (Belgio); La Luce nell’Arte, nel 2013 negli spazi della ROA Gallery, a Londra, e Suggestioni d’arte moderna, presso la Galleria Thuillier, a Parigi. E ancora, nel 2014 la mostra Sfumature di Luce alla Galleria Ward Nasse di New York, negli USA; La Globalizzazione della fraternità alla Galleria Via dei Fossi di Firenze e Angolo di rifrazione a Zurigo, Galerie 16b, entrambe nel 2015; Spring in Rome alla Flyer Art Gallery di Roma nel 2016.
L’esposizione vuole valorizzare il lavoro degli artisti partecipanti, proponendo mini personali in cui ognuno di loro possa esporre un proprio percorso artistico e proporre la propria cifra stilistica.
Sun A-Lee, nata nella Corea del Sud, è laureata in Scultura nelle Università Hyusung Women’s e Sung Shin Women’s e ha studiato anche all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2003 ha vinto il Premio Ripetta. Vincitrice anche del Moguhoe di Seoul, ha collaborato con l’Ambasciata coreana presso la Santa Sede e ha esposto in personali e collettive in Italia e all’estero. In mostra espone la scultura La memoria dell’eternità (IV), terracotta raffigurante un bambino nero, estremamente realistica, caratterizzata dalla spiccata comunicatività del soggetto e dalla resa della luce che accarezza e valorizza la superficie e la fa vibrare. L’artista vuole catturare l’istante vitale dei soggetti scelti, soprattutto bambini, e trasporlo nelle sue sculture che infatti riescono a comunicare al fruitore sensazioni di gioia e a dialogare empaticamente con esso.
Gennaro Angelino, napoletano, figlio d’arte, si esprime con la scultura utilizzando materiali eterogenei, dal legno alla ceramica. Nelle sue opere predomina una componente drammatica legata alla precarietà dell’esistenza umana. I corpi raffigurati dall’artista, contorti e drammatici, sembrano volersi staccare dalla materia di cui sono fatti acquisendo una verticalità liberatoria, per ascendere verso una nuova dimensione. Volti sofferenti e membra ancora imprigionate nel legno che li genera per mano dell’artista chiedono allo spettatore il perché del dolore dell’umanità, della guerra e della malattia, invitandolo alla riflessione interiore.
Elena Ducu, romena, ha scelto Roma per vivere e per esprimersi artisticamente. Pittrice e curatrice di mostre a carattere internazionale, realizza anche installazioni. Con grande passione e vivacità artistica crea opere pittoriche inondate di luce e colore, soprattutto tramonti, caratterizzate da una spiccata gestualità e dall’uso del colore steso a piccoli tocchi che forma tasselli accostati gli uni agli altri. Conoscendo l’artista e il suo carattere volto alla positività, può sembrare strana la scelta del tema del tramonto nelle sue opere; ma in realtà i tramonti di Elena trasmettono gioia di vivere e fanno trapelare una grande forza d’animo che l’ha portata ad esporre e curare mostre in spazi privati e istituzionali in Italia, Europa (Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Olanda, Belgio) e anche negli Stati Uniti. Cristoforo Elefante, di Atrani, cittadina della Costiera Amalfitana, lavora a Roma, anche se nelle sue opere riaffiorano sempre i colori e la luce del suo luogo natio. Nei suoi lavori la componente gestuale è protagonista. L’artista vuole, attraverso la sua arte, liberarsi dai vincoli imposti dalla vita contemporanea; infatti nelle opere è come se il colore volesse fuggire dalle strutture che lo inglobano e lo costringono. Linee rette che si intersecano tra loro danno luogo ad intrecci di trama e ordito densi e coloristicamente molto vivaci. La luce è protagonista, inonda gli intrecci e li rende fluidi e otticamente “in movimento”.
Vincenzo Ridolfini, napoletano, è pittore e musicista. Rielaborando il Surrealismo di André Breton, l’artista realizza opere caratterizzate dalla presenza di una componente ludica che ci trasporta in un universo parallelo ed improbabile dove tutto è possibile. I colori dai toni caldi e vivaci utilizzati dall’artista concorrono a farci provare davanti ai suoi lavori una sensazione di tranquillità, anche se stiamo osservando oggetti in bilico o figure a noi sconosciute. Sempre strutturalmente molto densi di simboli e rimandi alla vita vissuta e al mondo circostante, i dipinti di Ridolfini sono ricchissimi di particolari che ci incuriosiscono e ci invitano alla ricerca dei significati reconditi delle opere stesse. Giuseppe Salvatore, campano residente a Roma, è anche sociologo e scenografo. Negli anni Settanta a Napoli, mentre frequenta l’Accademia di Belle Arti, conosce esponenti della Pop Art americana, in particolare Andy Wharol e Joseph Beuys. A Roma, dove termina la sua formazione, si specializza anche nella grafica e nel design su stoffa. E’ autore di opere a tecnica mista, soprattutto collage raffiguranti scene di vita quotidiana dal taglio fotografico e di installazioni. I suoi personaggi ci invitano ad entrare nelle sue opere e a trascorrere colloquialmente momenti di vita vissuta.
Fumio Sasaki, giapponese, nato a Sapporo-shi, è laureato in scultura alla National University of Fine Arts and Music di Tokyo e ha studiato anche all’Accademia di Belle Arti di Roma. Vincitore di borse di studio e di ricerca da parte dello Stato italiano e della Nomura Foundation per la ricerca della fusione del bronzo, si è recentemente trasferito a Milano. Vincitore del Premio Open Art Roma 2010, ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. La scultura in bronzo La sommità, raffigurante una figura maschile compatta e possente, trasmette sensazioni come determinazione, forza fisica e volontà di raggiungere alti traguardi. La luce gioca con il materiale usato dall’artista mettendo in evidenza i dettagli del volto e della corporatura. Le figure bronzee di Sasaki sono sempre caratterizzate dalla corporatura forte ed abbondante, sia che ad essere raffigurati siano soggetti maschili che femminili.
Roberto Scarioni, lombardo, è autore di opere in cui il colore è sempre protagonista indiscusso. Spesso utilizza la forchetta al posto del pennello (cambiando quindi la destinazione d’uso di uno degli oggetti quotidiani che usiamo di più) stendendo con essa il colore sulla tela e sovente imprimendovi anche il suo calco. I suoi lavori sono esplosioni di colore e materia che invadono la superficie creando arcobaleni cosmici. È proprio l’uso della forchetta la caratteristica che contraddistingue le opere dell’artista che spesso lascia in bella vista i graffi che essa procura alla superficie del colore e altre volte cerca invece di celarli, ottenendo sempre un effetto accattivante.
Gregg Simpson, canadese, ha una duplice fonte di ispirazione, i colori e le forme della natura, in particolare la foresta pluviale situata vicino alla sua casa di Vancouver, e l’arte del Novecento. La sua espressione artistica ha attraversato diverse fasi. Egli ha realizzato collage ispirandosi alla Pop-Art per volgersi successivamente verso il neo-surrealismo e l’astrazione. Nei suoi ultimi lavori Pop-Art e astrazione si fondono in composizioni dinamiche e coloristicamente molto vivaci, realizzate con campiture di colore contrastante delineate dal contorno nero. La scelta di colori puri e complementari concorre alla vivacità del risultato e i toni di bianco sapientemente dosati alla particolare resa della luce e del movimento all’interno delle composizioni.
Cinzia Folcarelli