Carol De Antoni set04

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Carol De Antoni

L’Arte aiuta i più coraggiosi a gettare il cuore oltre la siepe, per sondare nuovi mondi interiori. Nel segno del coraggio ragionato e consapevole, Carol De Antoni spalanca una nuova finestra su un mondo rivisitato in modo decisamente personale attraverso i suoi oli pulsanti di una forma di vita delicata e decisa.

Mi avvicino sempre con rispetto alle opere degli Artisti in cui credo, Persone di cui vedo fatiche, onestà intellettuale, ricerca sincera, impegni protratti per anni e anni di lavoro.

Perciò scrivo delle opere della De Antoni con questo principio che mi guida. Chi sa la sua storia sa bene che il suo approdo non è casuale, né istintivo, ma frutto di una lunga esperienza artistica che la porta, agli esordi, ad affrontare il trattamento artistico del vetro attraverso una lunga frequentazione di scuole e corsi presso importanti Maestri pittori e scultori. Un’Arte che porta avanti da decenni e che costituisce di fatto il back ground pittorico che la contraddistingue.

Abbiamo apprezzato negli ultimi due anni le sue opere acriliche, che ci hanno coinvolto e trasportato in mondi dove spazio, geometrie, movimenti, tempo, ci hanno felicemente catturato. Carol De Antoni fa ai fruitori, attraverso le sue opere, un invito garbato e deciso, specchio del suo carattere.

L’equilibrio colore-forma e le partiture spaziali sulla tela creano un’arte dove insieme a una geometria calda e comunicativa emerge potente una musicalità di fondo; una sapiente capacità di affiancare toni e colori anche ostici tra loro, rimanda alla grande scuola dei pittori che hanno fatto della ricerca cromatica la centralità della loro opera, si pensi a un Piero Dorazio. Le immagini concrete di forma-colore della De Antoni rappresentano un tentativo – riuscito – di mediazione tra astrattismo e realismo che si evolve ulteriormente nelle nuove tele.

Ora la ricerca di questa Artista ostinatamente sincera e mai superficiale approda a risultati che ci coinvolgono nelle sue opere più recenti. Il richiamo naturalistico diviene più evidente, e lei scandaglia ora il suo personale rapporto con Madre Natura più profondamente e più felicemente, sempre slegata da remore espressive.

Assimilare le opere di menti libere per ricondurle a qualcosa di riferibile a movimenti artistici definiti è spesso una forzatura, ma possiamo ben dire che nelle opere recenti di gusto astratto-informale leggiamo un uso dei colori che ci parla di impressionismo, mentre le composizioni-compenetrazioni cromatiche propongono moduli più addensati e più ravvicinati, naturale evoluzione dei moduli geometrici astratti degli acrilici precedenti. Da queste opere ultime traspare la visione interpretativa del mondo nella sua accezione più completa: un luogo dove non c’è confine tra fuori e dentro, tra periferia e centralità, tra sguardo comprensivo o stupito e inconscio meditativo o istintivo.

Ecco che la apparente confusione di Carol De Antoni, voluta, ragionata o semplicemente sincera, nel non scindere realtà e sogno, concretezza e fantasia, ottiene lo scopo: quello di trasportarci in un luogo sospeso, dove tutto diviene equilibrio e nel contempo caos in movimento. Una contraddizione che lascia spazio alla nostra capacità mentale di emozionarci e di scoprire così nuovi splendidi mondi possibili attraverso il suo personale fare Arte.

Michele Franco