Le opere di Angelo M. Colombo che stiamo per assaporare e “vivere” in questo spazio espositivo arrivano da molto lontano…. Si tratta di quattro dipinti che hanno attraversato territori mentali complessi, spesso impervi, in anni di percorsi artistici sperimentali, risolti in intensi periodi espressivi, prima di trovare la loro attuale dimensione di forma-linguaggio. Quella che, carica di maturità artistica e potenza espressiva, tutti possiamo ora ammirare.
Il momento comunicativo si risolve nel dialogo immediato che queste opere creano col fruitore, merito di una cromia violenta, sfrontata, a tratti urlata in composizione che nulla lascia al casuale. Piani costruttivi, rapporto con lo spazio, dialettica del dinamismo sono simbiotici in una precisa amalgama di felice intuizione istintiva e ragionato controllo pittorico.
Il risultato finale racchiude una chiara e decisa sovraesposizione cromatica, rimandandoci a correnti artistiche importanti dove l’opera diviene qualcos’altro…. dipinti fantastici e semiastratti che riescono a risolvere il dilemma astrazione-figurazione in modo assolutamente personale, con un richiamo intenso, dovuto alle figure umane distorte, all’arte primitiva. Come non pensare ad Asger Jorn e a certa pittura nordeuropea, per cromie, potenza dinamica, costruzione dei piani di lettura, e soprattutto per l’essenza stessa che le opere emanano.
E’ il figurativo evidente di Angelo M. Colombo che ottiene l’effetto di rimandare a una visione animistica dell’opera, dove tutta la superficie risulta paragonata ad un essere vitale: ciò che di figurativo noi vediamo vive di natura propria ma anche e soprattutto in simbiosi con la natura vivente del fondo e dell’intorno dell’opera.
Il secondo momento di lettura è più pacato e ragionato, pur nel turbine di ciò che Colombo espone. Facendoci guidare dal reticolo di volumi, superfici coloristiche, piani di profondità, iniziamo a intuire e infine a trovare il filo del racconto che l’Artista ci sta proponendo. L’invito ad entrare in complicità con l’opera viva e pulsante è lampante e ci porta in un universo interiore dove scopriamo una profondità e un cuore poetico di preciso valore.
E’ un viaggio colmo di scossoni che porta all’oasi di quiete, con un viatico da conquistare passo dopo passo, spogliandoci di timori, facendoci più piccoli e inoltrandoci guardando stupiti intorno a noi le pareti di colori in movimento per trovare quello che è “il Centro” dell’arte di questi lavori.
Scopriremo così quel punto di equilibrio che è anche il nostro, esseri umani in perenne movimento come quelli che appaiono nelle opere, così liricamente violenti, così poeticamente disperati, così controversi nell’urlo della timidezza, così immersi in una realtà instabile che pare a tratti inghiottirli e dalla quale comunque emergono, in una precisa affermazione vitale.
Si tratta di opere che racchiudono una parte fondamentale del percorso umano-artistico, magmatico e recente, di Angelo M. Colombo. Non resta che viverle.
Michele Franco
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