Carlo Ravaioli
La sua formazione artistica spazia per un lungo periodo alla ricerca della propria dimensione tra molteplici linguaggi e discipline. Si interessa di fumetto, illustrazione, fotografia, si iscrive per qualche anno alla facoltà di architettura, si diploma come illustratore anatomico e negli anno ’80 apre uno studio di grafica pubblicitaria.
Dopo pochi anni decide di sposare la pittura come principale forma di espressione artistica. Le sue mostre, in tutta Italia e all’estero, risalgono alla fine degli anni ‘70 ed è presente con le sue opere, oltre che in prestigiose gallerie d’Italia, su importanti pubblicazioni d’arte e case d’asta. Alcune sue illustrazioni compaiono in un testo di educazione artistica e in una mostra al British Museum di Londra.
Le sue esperienze nelle discipline della comunicazione influenzano la sua pittura che da sempre rivela uno spiccato potere di „raccontare“. Padrone di una tecnica sofisticata che associa la vellutata opacità delle terre allo splendore dell’olio crea scene sulla tela in cui il tempo è dilatato, segnato dalla direzione contraria delle ombre dove il giorno e la notte coincidono nello stesso spazio.
Nei suoi interni labirintici suggerisce vie d’uscita a personaggi ambigui e insofferenti, precari e insicuri, con lo sguardo rivolto al disagio dell’uomo di oggi.
Nei Primi anni del 2000 Ravaioli aggiunge, alla sua produzione, una novità tecnica e stilistica con la creazione di una serie di ritratti realistici dal sapore drammatico e introspettivo.
Insofferenza – insoddisfazione, ambiguità-doppi sensi, indecisione-instabilità emotiva, precarietà-insicurezza, nostalgia-rimpianto, pervadono il mondo fantastico-reale di questa pittura dalla tecnica antica, ricca di sentimenti e interrogativi dell’uomo di oggi.