Giovanni Faccioli
La pittura di Faccioli ricorda il realismo magico di Donghi. Esiste in lui una certa, convinta, discesa nel trasogno surrealista, vissuto senza impegni intellettualistici, ma con notevole, intenso amore per l’immagine e il suo significato nascosto. Faccioli non rivela, suggerisce. Lo fa con molto pudore e con il desiderio di meravigliarsi ad ogni scoperta: il desiderio viene soddisfatto (è come se l’immagine si rivolgesse a lui con comprensione, con intesa, con complicità).
Dario Lodi