G. Piovella, T. Vei, G.B. Bernocco dic12

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G. Piovella, T. Vei, G.B. Bernocco

Tommaso Vei

Artista dalla grandissima esperienza, il quale ha potuto vivere direttamente le fasi più intense e ricche della grande stagione artistica milanese, Tommaso Vei è il naturale persecutore di un’arte intrisa di profonda valenza civile. Essa però non si limita a indagare la dimensione sociale dell’uomo, ma si sofferma anche sulle individualità attraverso la trasfigurazione di volti e corpi. Le sue tele ci raccontano una provincia che non esiste più, specialmente da quando l’urbanizzazione ha iniziato a riguardare non solo il paesaggio, ma anche i cuori dei suoi abitanti.

I suoi quadri non sono dunque solo coinvolgenti da un punto di vista estetico, ma portatori di una verità sconcertante, pur se trasfigurata in chiave fortemente espressiva. Scene di gruppo, di lavoro e di festa, scene di singoli alle prese con le fatiche quotidiane. Il lavoro non pare davvero in questo caso nobilitare l’uomo: lo curva, ne altera la fisionomia, anche nelle occasioni di festa cittadina pare non abbandonarlo mai. Negli occhi spaventati o spenti delle spigolose figure possiamo scoprire un sentimento antico, una coscienza che si fa giorno dopo giorno più lampante e terrificante: le loro vite non sono destinate a cambiare, la loro dignità continuerà ad essere quotidianamente messa alla prova. Questa è l’arte, melanconica e sensibile, di Vei.

Giorgio Piovella

Giunto ad un maturo e perfetto stile, Giorgio Piovella attinge da numerose fonti e culture per creare un universo unico e abbagliante. Che meraviglia per gli occhi sono le sue tele: dai colori sgargianti degli elementi naturali alle fantasiose architetture, tutto pare essere perfettamente al suo posto, quasi che l’Artista col suo tratto preciso ed evidente non avesse fatto altro che rivelare un mondo rimasto fino a oggi celato, ma da sempre esistito. Questo grazie all’unione di una straordinaria fantasia creativa con un rigorosissimo equilibrio: i costumi fantasiosi vestono personaggi  dalla serietà quasi ieratica, li avvolgono durante il loro incedere lento e solenne in un mondo ricco ma silenzioso, infinito ma fortemente delimitato. Essi si muovono dunque in uno spazio irreale e impossibile, ma in cui sono perfettamente calati. Cavalieri, regine, pavoni e rinoceronti: personaggi da fiaba, provenienti da un medioevo mai esistito, arricchito dall’unione con l’oriente magico e misterioso. È questa oggi l’arte di Piovella: un enigma senza soluzione, ma meravigliosamente  raccontato.

Giovanni Battista Bernocco

Le piccole sculture di Giovanni Battista Bernocco sono davvero affascinanti. Opere d’arte dalle dimensioni ridotte, stringono con lo spazio circostante un rapporto intimo e vitale. Le protuberanze astratte, sottili tentacoli ricurvi, o ancora i piccoli personaggi stilizzati, i quali si ergono in piedi forse cercando di liberarsi dal loro posto fissato nella materia, rendono quest’ultima vibrante e viva. Piccole abitazioni illuminate dall’interno che giocano con effetti di luce entrando in relazione con lo spazio esterno alla scultura stessa, ironici e divertenti mondi in miniatura. La nostra memoria tattile è messa alla prova dalla bravura del giovane artista Bernocco, che stupisce trattando le superfici delle sue creazioni in modi molteplici e sempre sorprendenti.

(Glauco Manzoni)