Michele Volpicella
Ha approfondito la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Ha perfezionato la sua tecnica frequentando le lezioni di Hector Saunier (direttore dell’Atelier Contrepoint de Paris, ex Atelier17) e del maestro cinese Zhang Huinan. Viene descritto dai critici come soggetto dotato di realistica e spiccata sensibilità cromatica, per cui le sue tele tendono a staccarsi dalla figurazione abituale, acquistando pregio nei colori come nelle stesse sceneggiature ricche di echi nordici, avvolte e sospese in un’atmosfera silente che potremmo definire metafisicakids inflatable toys.
L’ambiente culturale in cui Volpicella si forma all’arte è quello accademico barese, vivace crocevia dei vari linguaggi pittorici del ‘900 italiano, con particolare riguardo alla versione “meridionalistica” del Realismo di Corrente, attraverso gli echi adriatici della lezione di Guttuso, di Migneco, di CantatoreAustralia.
Artista molto attento e ricettivo, duttile e sensibile, Michele Volpicella dimostra di comprendere a fondo la testimonianza etica e di stile di quei modelli storici, depurando, però l’idea di “realismo” delle implicazioni politiche e sociali che erano proprie dell’esperienza guttusiana e di CorrenteAustralia.
Quella di Volpicella è stata fin da subito e resta tuttora, un’opzione di tipo intimista piegata sull’io esprimente una solitudine dell’uomo-artista che è prettamente contemporanea ma anche un’adesione senza remore alla secolare tradizione del disegno italiano; una nozione di pittura aperta alle pieghe dell’attualità e del sentimento del proprio tempo ma solidamente fondata, sul mestiere, sulla bella composizioneinflatable castle, sulle virtù di un colorismo luminoso e raffinato.
Per Volpicella il quadro è e deve rimanere un costruito poetico, una pagina di bellezza che parla con franchezza all’occhio e alla mente dello spettatore, certo suadente e misteriosa, ma senza inutili complicazioni concettuali. I soggetti di Volpicella intercettano suggestioni culturali che risultano nitide, soprattutto dalla metafisica di De Chirico e del primo Morandi, nonché dal Realismo magico del Donghi e del Casorati.