Salvatore Magazzini

Se alla Bellezza si addice il silenzio, Salvatore Magazzini è l’artista di quel silenzio che, unito a una temporanea solitudine, diviene necessaria condizione per quel fare filosofando che noi chiamiamo Pittura. Irrimediabilmente toscano, personalità che senza lasciarsi allettare da mode o distrazioni obbedisce unicamente al suo credo e alla sua ispirazione, Magazzini ha una mano fiera che sa di esserlo, forte della sua sapienza tecnica, apprezzabile nella raffinatezza dei dipinti e nella loro impostazione spaziale. Maestro del colore, i suoi gesti assecondano, dalla preparazione della tavolozza alla stesura delle tinte, la voglia di fare pittura, ovunque pervasa di palpitante emozione, nonché la tensione al raggiungimento dell’essenza poetica dei luoghi del mondo, dei quali sa restituire intense visioni di bagliori e di ombre, di temperature cromatiche, di sospensioni fatte di tempo cristallizzato. Magazzini è pittore del tempo che si ferma a pensare se stesso: un tempo espanso, che si veste delle atmosfere, luminose e pulviscolari, del paesaggio; un tempo visibile, imbevuto di quella luce che trasfigura, ammantandole, le prodigiose cose del mondo. Una luce che raramente è di quella qualità che tutto rende solido e perfetto, che induce cioè ad attardarsi in particolareggiate descrizioni, ma che invece permette la modulazione e la moderazione di valori colorali ricchi di effetti e trasparenze, che tanto sanno stimolare le nostre sensibilità. Nelle sue opere s’impone un notevole carattere pittorico, dove l’aria, palpabile e diffusa, s’intride di un marcato senso di attesa; dove le pennellate sono un guizzo lirico che cela in sé un’impercettibile malinconia; dove tutto parla della sua anima vibrante, di quell’amore – raro come l’Amore – per la natura e la realtà delle cose create. (Marco Palamidessi)